Ibu Robin


Ibu Robin Lim è ostetrica, scrittrice e poeta.
Nel 2006 ha vinto il Premio Internazionale Alexander Langer , e nel 2011 è stata nominata CNN Hero dell’anno, per il suo lavoro a sostegno della salute di donne e bambini in Indonesia e in zone colpite da catastrofi.
Ha deciso di diventare ostetrica nel 1991, in seguito a tre lutti dolorosi. Si è diplomata negli Stati Uniti, ed è iscritta al “North American Registry of midwives”.
Ha studiato omeopatia, medicina cinese, fitoterapia e ha lavorato fianco a fianco con le levatrici balinesi tradizionali.

Nel 1994 ha fondato l'associazione no profit Yayasan Bumi Sehat (Bumi sta per terra madre e Sehat significa sano, felice), di cui è direttrice esecutiva.
Bumi Sehat è un consultorio per le madri e le famiglie, in cui operano insegnanti, ostetriche, infermiere, medici e volontari internazionali che lottano contro la povertà e la malnutrizione per garantire una gravidanza sana, un parto rispettoso,  un'accoglienza felice del nuovo nato. Difende i diritti riproduttivi delle donne, ovvero  opera per  individuare cure sanitarie, progetti educativi e programmi di prevenzione sostenibili e culturalmente appropriati, offrendo un fondamentale luogo di salute per tutte le persone povere della regione che lì possono trovare la massima cura amorevole al momento della nascita.
Subito dopo lo tsunami del 2004 si è recata con il suo team ad Aceh, molto vicino all’epicentro del sisma, quasi completamente distrutto dalle acque, dove il 70% della popolazione è morta in un minuto. Qui ha fondato la seconda clinica Bumi Sehat.
In seguito ha dato risposte tempestive di pronto soccorso ostetrico nel terremoto a Yogyakarta nel maggio 2006, in quello a Padang nel settembre 2009 e nel gennaio 2010 ad Haiti. Qui, a Jacmel, ha fondato la terza clinica Bumi Sehat, oggi interamente gestita da una Ong locale. Nel 2013 la più grande tempesta che abbia mai generato un uragano nella storia umana ha colpito nove isole delle Filippine centrali. Robin ha subito raggiunto la sua madre patria per unirsi ad un gruppo di risposta immediata alle catastrofi. Hanno distribuito beni di prima necessità in zone senza alcun aiuto. Come Bumi Wadah Foundation Philippines hanno fondato un campo di primo soccorso e parto in Dulag, una delle zone più duramente colpite. In questo campo, illuminato a energia solare, il team di Bumi Wadah accoglie tra i 60 e i 100 bambini al mese. Da quando c'è stato il tifone, tra le mille e le tremila persone ricevono cure gratuite ogni mese. Nelle Filippine lim viene chiamata “Lola Robin” (nonna Robin).
Nel portare soccorso in territori devastati dai conflitti e da disastri ambientali, l’intervento di Ibu Robin non è solo ostetricia d’emergenza, ma anche un servizio sanitario gratuito, basato su tre principi forti e semplici: rispetto delle culture, della natura e delle scienze mediche.
Ibu Robin sostiene che l’ostetricia è un’arte basata sull’amore e che rispettando la nascita si diventa portatrici di Pace. Con questa la lotta gentile vuole "guarire la terra, un bambino alla volta".


Oltre ad accogliere bambini, Ibu Robin è autrice di libri sul tema della nascita, sia in inglese sia in Bahasa Indonesia. Ha pubblicato due raccolte di poesie, Stretch Marks e As a Child in the Religion of Gratitude, ha partecipato a Tsunami Notebook (Half Angel Press, Bali, Indonesia, 2005). Sempre uscito per Half Angel nel 2006: Obat Asli... the Traditional Healing Herbs of Bali.
Nel settembre 2009 è uscito per Anvil Press, nelle Filippine il romanzo Butterfly People.
Il libro Placenta, the Forgotten Chakra, tradotto anche in italiano, vuole rendere il parto naturale ancora più naturale. 
Nel 2012 è uscita l'edizione italiana di Custodi della nascita, con contributi di Debra Pascali-Bonaro, Giuditta Tornetta, Stephanie Dawn e Katherine Bramhall.
L'ispirazione e il sostegno di Robin derivano dalla sua famiglia, il marito Wil e otto meravigliosi figli: Déjà, Nöel, Zhòu, Lakota, Zion, Thoreau, Hanoman and Ellyanna. È Lola (nonna) di tre nipoti, Zhòuie Martinez, Bodhi Padma Edzra Banjo Bernhardt e Tashi.

L'associazione non riceve contributi pubblici, ma vive grazie a donazione di “amici” da tutto il mondo.


da IL MANIFESTO 8 ottobre 2006

Ibu Robin Lim e' un'ambientalista, una poetessa, una pacifista; cerca l'armonia tra le persone e tra queste e la natura. E' anche un'ostetrica professionale: vive da anni a Bali, in Indonesia, lavora per migliorare la
salute delle madri e dei neonati; dice che aiutare i bambini a venire al mondo senza violenza e' il primo passo per guardare con speranza il futuro.
Per questo nel 1994 Ibu Robin ha creato un'associazione no profit, la Yayasan Bumi Sehat ("Fondazione madreterra sana"), che ha costruito una clinica-consultorio non lontano dalla cittadina di Ubud, a Bali. Quando le chiedo cosa l'ha spinta, parla di madri che muoiono di emorragia durante il parto e di bambini malnutriti. Anche nella relativamente benestante Bali, isola nota in occidente come destinazione turistica? "Bali e' come una scena teatrale", mi risponde Ibu Robin: "I turisti non sanno cosa ci sia dietro
le quinte. In Indonesia, e anche a Bali, la morte per parto e' comune e la malnutrizione e' la prima causa di morte infantile, oltre a causare ritardo nello sviluppo dei bebe' che sopravvivono".
Ibu Robin Lim era in Italia la settimana scorsa: il 29 settembre ha ricevuto il Premio internazionale "Alexander Langer" a Bolzano, poi ha partecipato a una serie di incontri (tra cui quello con il presidente della Camera
Fausto Bertinotti, a Roma). "Dopo la strage del 2002, Bali e' precipitata nella crisi", continua Ibu Robin: "L'isola viveva di turismo, e con tanti hotel e ristoranti chiusi centinaia di migliaia di persone hanno perso il lavoro.
Anche il problema della malnutrizione e' peggiorato". Nel consultorio di Bumi Sehat le madri e i bambini trovano assistenza gratuita e sono seguiti durante il parto e dopo. "Il 100% delle nostre assistite allatta al seno", dice soddisfatta Ibu Robin: "Con l'allattamento aumentano le chance di vedere il bambino crescere sano", spiega, ma purtroppo il business spinge piuttosto sul latte in polvere, per evidenti interessi economici - in un sistema del resto dove le cure mediche sono riservate a chi le puo' pagare. La clinica di Bumi Sehat e' diventata un luogo dove trovano aiuto tutte coloro che ne hanno bisogno, siano cristiane o hindu o musulmane (e' cosa in se' importante, fa notare Ibu, in una societa' dove le tensioni sono acuite dalla crisi economica; "anche il nostro staff e' misto"). Trovano assistenza, vitamine, rimedi tradizionali, un po' di medicina cinese, l'ospedale se serve: la clinica di Bumi Sehat mescola saperi tradizionali e scienza medica. Accanto sono nati un piccolo orto botanico e atelier dove alcune donne preparano prodotti tradizionali
e li vendono. ("Ibu Robin vuole impedire l'espropriazione delle conoscenze femminili da parte dei medici",dice la motivazione del premio della Fondazione Alex Langer).
Questa pero' e' solo la prima parte della storia. La seconda comincia quando lo tsunami ha spazzato l'oceano Indiano alla fine del 2004: la signora dallo sguardo insieme affettuoso e vigile ha impacchettato in gran fretta il materiale sanitario disponibile e, insieme a diversi collaboratori e volontari, e' volata a Aceh, provincia settentrionale di Sumatra, epicentro della devastazione. "Non avevo mai visto nulla di simile. 280.000 persone erano morte - ma c'e' chi dice che siano di piu', 400.000 - e i sopravissuti non avevano nulla". Serviva tutto, a cominciare dall'acqua ("i pozzi erano sommersi o salinizzati"). E servivano cure mediche.
Cosi' Bumi Sehat (con la fondazione Idep di Bali) ha costruito una clinica che ora cura fino a 1.500 pazienti al mese - con annesso centro comunitario, un campo da gioco, la biblioteca, cucina, toilettes. E' in una zona un po' remota, lontano dai capoluoghi, dove bisogna portare la benzina per il generatore (manca l'elettricita') e ogni rifornimento.
Fino allo tsunami Aceh era off limits, travolta da un conflitto armato: e' stato difficile lavorare in quel contesto? "Mi sono assicurata che noi restassimo neutrali, ne' con i governativi ne' con i separatisti. Solo
cosi' potevamo aiutare tutti". Con uno staff misto di volontari, il gruppo di Bumi Sehat ha fatto i conti con la tradizione islamica, magari coperto la testa per rispetto alle pazienti, riuscendo a superare le tensioni. Dice Ibu Robin: "L'Indonesia e' una terra che trema, terremoti, vulcani. Ma dopo la catastrofe ho visto persone mobilitarsi per aiutare, e questo mi da grande speranza".

Marina Forti